All’inaugurazione a cui hanno partecipato tra gli altri l’assessore comunale alle Politiche giovanili Paola Romano e don Francesco Preite direttore del Redentore è stato spiegato
l'obiettivo è quello di favorire l’accoglienza e l’integrazione nel quartiere
Il cibo, infatti, è lo strumento di incontro utilizzato dall’associazione per aprire nuove opportunità di dialogo, garantendo integrazione sociale e professionale ai rifugiati e richiedenti asilo che raggiungono l’Italia.
Una cucina di quartiere, un punto di ritrovo, un spazio formativo dedicato ai rifugiati, un laboratorio culinario di tutto il mondo, una fucina di idee, un posto dove sentirsi a casa.L'offerta del bistrot è un misto di cucina tradizionale e piatti di nuova creazione, tutto frutto della fusione tra le varie culture.
Nessun commento:
Posta un commento