Da giovane ambulante a imprenditore di successo: la storia di un sogno
diventato un'eccellenza italiana. Nizza Monferrato, 1836 . Sarà una magica
notte di Natale per la famiglia Cirio. In anticipo rispetto alle previsioni, Luisa,
umile lavandaia, dà alla luce il suo secondo figlio, Francesco. Ma il destino ha
riservato a lei e al marito Giuseppe, sensale di granaglie, un'altra sorpresa.
Proprio in quelle ore, infatti, la famiglia offre ospitalità ai conti Durini, tra i
nobili più influenti del Piemonte, la cui carrozza si è ribaltata in un fosso per
colpa della troppa neve. In segno di riconoscenza, la contessa Isabella regala
al neonato una collanina con inciso sul ciondolo il loro stemma nobiliare:
l'augurio per una vita lunga e fortunata, un ringraziamento a futura memoria,
la speranza che la fortuna avrebbe potuto anche girare.
La strada che
Francesco affronterà sarà in salita e piena di imprevisti: dal mercato di Porta
Palazzo a Torino al commercio d'oltralpe, il sogno di diventare qualcuno lo
porterà ad aprire la prima fabbrica italiana di conserve alimentari.
"Che il
mondo ti somigli" è il romanzo ispirato alla vita di Francesco Cirio, fondatore
dell'omonima azienda, un giovane piemontese di umili origini in cerca di
riscatto per sé e la sua famiglia, in un'Italia di metà Ottocento dominata dalle
divisioni sociali.
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