IL BENE CHE ESISTE ANCORA: LA STORIA DI FERNANDA SALVATA DAL CORAGGIO DI ROBERTA - Associazione Outsider Odv il valore della diversità

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lunedì 1 dicembre 2025

IL BENE CHE ESISTE ANCORA: LA STORIA DI FERNANDA SALVATA DAL CORAGGIO DI ROBERTA

Una donna protegge un'altra donna dopo averla salvata
Foto generata artificialmente a scopo illustrativo


Il bene che esiste ancora: la storia di Fernanda salvata dal coraggio di Roberta


Nella quiete apparente di una sala-slot di Marostica, nel Vicentino, si è consumata una vicenda che avrebbe potuto trasformarsi nell’ennesima tragedia. E invece, grazie a un gesto straordinario di umanità, questa storia oscura si è trasformata in un potente messaggio di speranza.
Fernanda, barista del locale, è stata aggredita dall’ex compagno che ha fatto irruzione armato di un coltello. Le ferite, profonde e numerose, raccontano la violenza di quegli istanti. Ma ciò che racconta Fernanda oggi, con emozione e stupore, è soprattutto la presenza di un “angelo terreno”: Roberta Luisetto, una cliente come tante, che in pochi attimi ha ribaltato il destino di quella notte.
Mentre la sala veniva presa dal panico e molte persone fuggivano, Roberta ha scelto di restare. Ha scelto l’istinto più puro, quello di proteggere. Quando Fernanda le si è aggrappata alle spalle implorando aiuto, Roberta l’ha nascosta, l’ha coperta con il proprio corpo, ha distratto l’aggressore e ha chiamato i soccorsi. Un gesto dettato dal cuore, compiuto senza pensare al rischio, con la forza silenziosa delle persone che non lasciano che la paura zittisca la coscienza.
“Ho avuto paura, ma non ci ho pensato. Dovevo aiutarla”, ha raccontato Roberta nelle interviste.
Parole semplici, che spesso pronuncia solo chi compie atti enormi.

Fernanda, con la voce rotta ma riconoscente, lo ripete a ogni telecamera: «Sono viva grazie a lei. Roberta è il mio angelo». Il loro abbraccio in ospedale — documentato dai servizi televisivi — è diventato simbolo di ciò che può nascere anche nei momenti più bui: un legame inatteso, una mano tesa, una vita salvata da un altruismo che esiste ancora, e che, per fortuna, è più diffuso di quanto sembri.
L’aggressore è stato arrestato, le indagini continuano, e la vicenda apre interrogativi importanti sulla protezione delle donne e sull’urgenza di ascoltare chi denuncia. Ma accanto a queste riflessioni necessarie, rimane il cuore pulsante del racconto: la dimostrazione che il bene non fa rumore, ma quando agisce, cambia tutto.

Roberta non è un’eroina per professione. È una donna qualsiasi che, in una notte qualsiasi, ha fatto ciò che molti non avrebbero trovato il coraggio di fare. Il suo gesto ricorda che non siamo soli, che il mondo è ancora abitato da persone capaci di rischiare per gli altri, da una solidarietà che sa accendersi all’improvviso e illuminare anche gli angoli più bui della realtà.

Questa storia non è solo cronaca: è un invito a credere nell’umanità, a vedere e raccontare il bene quando accade. Perché esiste, resiste e, a volte, salva una vita.





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