Qui, ogni “persona-libro” è tesa a rappresentare un gruppo che lotta contro pregiudizi o stigmatizzazioni basati sul proprio stile di vita, convinzioni, disabilità o etnia. O “semplicemente” a narrare una storia.
È proprio questo il bello: se la potenza di un libro è seminare conoscenza e smorzare qualsiasi anelito di paura, figuriamoci se quel libro è “vivente” e le sue righe sono raccontate da una persona in carne ed ossa. Si crea legame e complicità, ci si immedesima nell’altro e se ne comprendono le differenze, ricchezza assoluta per una crescita individuale.
La Biblioteca Umana crea uno spazio sicuro in cui le persone possono impegnarsi, sia individualmente che in piccoli gruppi, per incoraggiare le persone a “non giudicare” un libro dalla copertina. La biblioteca adatta il proprio approccio ai pregiudizi e ai pregiudizi di ogni persona.
I libri, le narrazioni, le storie, sono un potente strumento di comunicazione che colmano divisioni e appianano differenze, riempiono vuoti, creano luce. Ma cosa succederebbe se, invece di interpretare il racconto di qualcuno attraverso la carta stampa, lo si potesse ascoltare di persona? È un po’ questo il senso delle Human Library, esperienze in cui i lettori prendono “in prestito esseri umani che fungono da libri aperti”.
È proprio questo il bello: se la potenza di un libro è seminare conoscenza e smorzare qualsiasi anelito di paura, figuriamoci se quel libro è “vivente” e le sue righe sono raccontate da una persona in carne ed ossa. Si crea legame e complicità, ci si immedesima nell’altro e se ne comprendono le differenze, ricchezza assoluta per una crescita individuale.
La Biblioteca Umana crea uno spazio sicuro in cui le persone possono impegnarsi, sia individualmente che in piccoli gruppi, per incoraggiare le persone a “non giudicare” un libro dalla copertina. La biblioteca adatta il proprio approccio ai pregiudizi e ai pregiudizi di ogni persona.
I libri, le narrazioni, le storie, sono un potente strumento di comunicazione che colmano divisioni e appianano differenze, riempiono vuoti, creano luce. Ma cosa succederebbe se, invece di interpretare il racconto di qualcuno attraverso la carta stampa, lo si potesse ascoltare di persona? È un po’ questo il senso delle Human Library, esperienze in cui i lettori prendono “in prestito esseri umani che fungono da libri aperti”.
Ecco, la Human Library, la Biblioteca vivente, che opera secondo gli stessi principi.
La Biblioteca vivente fu creata 23 anni fa da Ronni Abergel, un attivista e giornalista danese impegnato nella difesa dei diritti umani. Ora ospita eventi in oltre 80 Paesi e ha più di 1.000 “libri umani” in circolazione in più di 50 lingue.
Anche in Italia sono nate in questi anni tantissime iniziative di Biblioteca vivente. Da Milano a Roma, da Firenze a Torino a Venezia, da Arese a Lecco, e nei giorni scorsi anche a Palermo, vengono organizzate di volta in volta moltissime biblioteche umane, solitamente con durata temporanea da un giorno a 1 settimana e inserite all’interno di eventi e festival tematici.
Sul sito Biblioteca Vivente dell’Associazione ABCittà è possibile trovare un calendario aggiornato con tutti i vari appuntamenti e iniziative, e le sedi delle varie biblioteche viventi in Italia e informazioni utili per creare una Human Library nella propria città.
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