"Io che non vivo (senza te)" per il testo di Vito Pallavicini e per la musica di Pino Donaggio, viene presentata al Festival di Sanremo del 1965 dallo stesso Donaggio in coppia con Jody Miller.
Il brano, inciso da Donaggio in un 45 giri insieme a "Il mondo di notte", si classificò settimo nella kermesse ma già primo sul mercato discografico. La vera mossa che consentì il successo internazionale al brano fu l'interpretazione in inglese da parte di Dusty Springfield, anch'essa in gara in quel Festival, con il titolo "You don't have to say you love me".
Il mito vuole che l'artista registrò il brano nella tromba delle scale per avere un effetto migliore. Il brano scalò le classifiche mondiali e venne ripreso da tantissimi artisti tra cui addirittura Elvis Presley.
Il testo percorre un sentiero semplice e attraversato più volte nella musica italiana ed internazionale e cioè quello di un uomo innamorato che sta per essere lasciato dalla sua donna e che non riesce ad immaginare una vita senza di lei.
Un concetto quindi, non particolarmente originale ma svolto attraverso un'attenzione sia autoriale che musicale che gli ha permesso di abbattere ogni barriera e di essere ancora oggi, dopo cinquantotto anni dal suo debutto, uno dei brani italiani più venduti e più ascoltati al mondo.
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