GREG GOYA, L'ARTISTA TORINESE CHE SCAVA NELLE EMOZIONI CON LA SUA FAST ART - Associazione Outsider Odv il valore della diversità

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lunedì 18 dicembre 2023

GREG GOYA, L'ARTISTA TORINESE CHE SCAVA NELLE EMOZIONI CON LA SUA FAST ART

greg goya


Fast art, letteralmente l’arte 'a consumo veloce'.
I video delle sue performance fanno milioni di visualizzazioni su Instagram e Tik Tok. I suoi lavori devono scatenare una reazione immediata in chi guarda, per questo è arte a consumo veloce

25 anni, torinese, studente di Giurisprudenza, Goya ha iniziato la sua carriera artistica customizzando le sneaker della Nike.
È stato uno dei primi in Europa a portare questo fenomeno delle customed sneakers, scarpe da ginnastica personalizzate attraverso delle pitture a mano. 

Intervistato dichiara:

La definisco arte veloce perché si crea in poco tempo e si consuma altrettanto in fretta. Da un punto di vista tecnico è certamente più minima, ma questo perché il messaggio deve arrivare al destinatario molto rapidamente. È un’arte che è nata sui social, ma che non li usa come promozione bensì come tela.  
L’opera realizzata da Greg Goya viene realizzata, filmata e caricata sui social. Il suo obiettivo? Stimolare reazioni immediate in chi osserva. 

Le opere che generano più reazioni sono quelle legate al panorama urbano, quindi quelle che realizzo ad esempio su un cartello stradale o su un pavimento. I temi di cui tratto sono tutti temi universali, come quello dell’amore. Vogliono scatenare una reazione emotiva istantanea in chi guarda, può essere rabbia, gioia, ma deve essere immediata.

E prosegue:
"Ho scelto di usare i social perché lì ho pochissimo tempo per parlare alle persone, se in quel poco tempo ti arriva il messaggio, vuol dire che era così forte da tenere alta la tua attenzione. I murazzi sono il posto più street che esiste a Torino ed è anche quello su cui tramonta il sole, quello è il luogo che ho scelto per la mia Fast Art”. 


greg goya opera telefono  greg goya opera cestino


 'Scrivi e butta le tue paure' recita un cartello in Piazza Castello, attaccato ad un cestino. Vicino, c’è un block notes che invita i passanti ad affidare il segreto al foglio bianco. Tanti lo fanno: prendono la penna e iniziano a scrivere. Guardano negli occhi le proprie paure. Infine, le buttano nel cestino. Un po’ più in là, un ragazzo guarda quello che succede, almeno per i primi 45 minuti. È l’autore dell’opera, perché di arte si tratta. 

Penso che ci sia sempre meno l’occasione per affrontare, a tu per tu, questioni che invece nella vita sono importanti. Ci sono molte distanze nelle relazioni, mancano i momenti per parlare davvero di sé. Chi incontra le mie installazioni è chiamato a mettersi a nudo. In passato ci sono state reazioni molto forti, una in particolare a Venaria. 

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