Genio keniano, ha dichiarato che l’idea dei guanti per sordi gli è venuta immaginando come la vita di sua nipote, sorda alla nascita, sarebbe potuta migliorare se avesse avuto le stesse possibilità di un bambino la cui vita non è influenzata da un handicap tanto grave.
Nasce così Sign-Io, un guanto capace di rendere comprensibile a tutti il linguaggio dei segni. Grazie all’invenzione di Allela, la traduzione dal linguaggio dei segni al linguaggio parlato sarà immediata e non avrà più bisogno di essere preceduta da corsi specifici.
L’ingegnere ha rilasciato diverse interviste in cui spiega concretamente come funziona: i guanti sono costituiti da sensori di flessione cuciti su ciascun dito, che quantificano la piega delle dita per individuare la lettera corrispondente.
La nipote dell’inventore ha collegato i guanti dello zio al suo smartphone e ha iniziato a parlare; i guanti ricevevano e traducevano l’informazione, ossia le lettere, e il cellulare vocalizzava la traduzione.
Al momento i guanti sono solo dei semplici prototipi e in questa fase di messa a punto non è ancora possibile quantificare un eventuale prezzo.
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