Bisogna fare uno sforzo non indifferente per liberarsi di tutte le maschere che si è stati obbligati a portare, e anche quando ci si riesce, si corre il rischio di non essere capiti, perché la società non ama gli spiriti liberi. Ma sono gli spiriti liberi a cambiare le società.
Che cosa vuol dire essere bianco? E se invece di
un colore della pelle indicasse un modo di pensare? Diventare bianco, non è
forse imparare a pensare a sé stesso come dominante?
Quando si parla di
razzismo, il nostro sguardo volge alle persone discriminate, mentre
dovremmo guardare alle persone che da queste discriminazioni traggono
vantaggio. Sul filo della storia - le conquiste coloniali, la schiavitù, la continua
razzia di materie prime e dell'arte africana - Lilian Thuram racconta il pensiero
bianco, come è nato e come funziona, il modo in cui dilaga e divide.
E la
cristallizzazione di una gerarchia, di un sistema economico di dominazione e di
sfruttamento.
Capire i meccanismi intellettuali invisibili che sostengono questo
schema, e rimetterli in discussione, ci farà prendere coscienza che il nostro
modo di definirci - sono un uomo, sono una donna, sono nero, sono bianco,
sono meticcio, sono cattolico, sono musulmano, sono ebreo, sono ateo - è
frutto di un pregiudizio storico e culturale.
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