ISOLAMENTO, EDITORIALE DEL VENERDÌ - Associazione Outsider Odv il valore della diversità

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venerdì 16 aprile 2021

ISOLAMENTO, EDITORIALE DEL VENERDÌ




Il tema che affrontiamo oggi nel nostro editoriale è l’isolamento. Un argomento di grande attualità perché in questo anno ormai molte volte ci siamo trovati isolati, chiusi dentro le nostre case non avendo più la possibilità di poterci incontrare come prima o partecipare ad una vita sociale. 
A che cosa serve un isolamento? Nella situazione che stiamo vivendo l'obiettivo è quello di evitare i contagi per non creare affanno sugli ospedali. 
Chiediamoci però se l’essere umano è fatto per essere isolato. No! Noi siamo nati per condividere, incontrarci e stare insieme. Ma cosa ha generato questo isolamento? Se andiamo a vedere le situazioni delle singole categorie, partendo dai più giovani per arrivare agli adulti, ci accorgiamo che questo isolamento ha creato danni psicologici non indifferenti e ci vorrà tempo prima che tutto possa tornare alla normalità. 
Stare chiusi in una casa per lavorare o studiare, non avendo la possibilità di un contatto umano. Noi ci stiamo chiedendo se questa tipologia di lavoro fa bene alla nostra vita quotidiana. E’ vero che mettiamo meno macchine in giro e quindi produciamo meno inquinamento, è vero che utilizziamo meno riscaldamento ma è proprio così tutto giusto? Pensiamo ai giovani che hanno bisogno dell’incontro con i propri coetanei e amici di scuola. Rimanere chiusi in casa senza potersi incontrare, immaginate cosa genera nella vita di ognuno di loro. 
L’isolamento spesse volte è come per gli anziani, genera patologie che poi vanno curate. E quanto queste patologie vanno poi ad influire sul sistema sanitario? Una persona che cade in depressione a causa dell’isolamento, quanto costa poi al sistema sanitario in termini di psicofarmaci? C’è bisogno di tornare alla normalità, alla quotidianità della vita dove ci si poteva incontrare, condividere, andare al cinema o teatro, oppure a cena. Dai bambini agli anziani l’isolamento non è una soluzione. 



Non siamo detentori della verità ma forse si sarebbe potuto creare dei protocolli, rispettati e fatti rispettare. Magari per andare al cinema o al teatro bastava creare dei regolamenti appositi dando autorità ai gestori, liberi di multare chi si comportava male all’interno del proprio locale. Questo vale anche per bar o ristoranti. Siamo convinti che un gestore pur di lavorare, avrebbe agito nel proprio interesse facendo rispettare le regole. 
Crediamo anche che in questi momenti ci si debba dividere le responsabilità per gestire le grandi situazioni di difficoltà. Isolare non era di certo l’unica soluzione. Come è notizia di pochi giorni fa, la gente ha cominciato a scendere in piazza stanca di rimanere rinchiusa all’interno delle proprie case, di non lavorare. Di non poter garantire sussistenza alla propria famiglia. Dobbiamo comunque rammentare che solo un giudice può emettere una sentenza di isolamento di un essere umano per un reato commesso oppure perché è pericoloso per la società. 
Tutto questo ci serva da lezione per capire che solo collaborando e camminando insieme possiamo creare un futuro, nel rispetto di noi stessi e dell’altro. Se già lo scorso anno tutti ci fossimo impegnati a rispettare le regole, non saremmo alla situazione di oggi. 
Ogni volta che qualcuno ha ignorato una regola, ha contribuito a creare isolamento. Ognuno di noi verifichi qual è la sua responsabilità. 




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