I rifiuti sono una valuta per affrontare altre questioni più importanti legate alla povertà, alla disoccupazione e all’ambiente. Le persone sono in grado di scambiare i rifiuti con cose redditizie come le tasse scolastiche, i vestiti e persino il cibo.
ha affermato alla stampa internazionale Mariam Lawani, fondatrice e CEO di Greenhill Recycling
Mariam Lawani, scioccata dalla quantità di rifiuti di plastica lasciati tra le strade di Lagos, la capitale commerciale della Nigeria, nel 2015 ha fondato la startup Greenhill Recycling. Un’idea di successo che ad oggi riesce a farle recuperare e riciclare una media di 200 tonnellate di rifiuti al mese, dando alle persone della sua comunità, una possibilità di generare reddito, quindi permettendo loro di guadagnare una piccola somma per ogni chilogrammo di spazzatura raccolta.
Greenhill Recycling è una delle numerose aziende di upcycling e riciclaggio, guidate da donne, che in questi ultimi anni sono sorte nel territorio africano. Per chi non lo sa, l’Upcycling è noto anche come riuso creativo, ovvero un processo di trasformazione di sottoprodotti, materiali di scarto, prodotti inutili o indesiderati, in nuovi materiali o prodotti percepiti come di maggiore qualità, o che hanno valore artistico e/o ambientale.
Mariam Lawani, scioccata dalla quantità di rifiuti di plastica lasciati tra le strade di Lagos, la capitale commerciale della Nigeria, nel 2015 ha fondato la startup Greenhill Recycling. Un’idea di successo che ad oggi riesce a farle recuperare e riciclare una media di 200 tonnellate di rifiuti al mese, dando alle persone della sua comunità, una possibilità di generare reddito, quindi permettendo loro di guadagnare una piccola somma per ogni chilogrammo di spazzatura raccolta.
Greenhill Recycling è una delle numerose aziende di upcycling e riciclaggio, guidate da donne, che in questi ultimi anni sono sorte nel territorio africano. Per chi non lo sa, l’Upcycling è noto anche come riuso creativo, ovvero un processo di trasformazione di sottoprodotti, materiali di scarto, prodotti inutili o indesiderati, in nuovi materiali o prodotti percepiti come di maggiore qualità, o che hanno valore artistico e/o ambientale.
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