STAN LARKIN, 555 GIORNI SENZA UN CUORE UMANO - Associazione Outsider Odv il valore della diversità

EVENTI

lunedì 5 febbraio 2024

STAN LARKIN, 555 GIORNI SENZA UN CUORE UMANO




Quando Stan Larkin aveva 16 anni, stava giocando a basket nei pressi di casa sua, nel Michigan, e all'improvviso collassò sul campo. I dottori gli diagnosticarono una displasia ventricolare destra aritmogena, una condizione che causa battiti cardiaci irregolari e pone un rischio immediato di arresto cardiaco, soprattutto per gli atleti.

Per qualche anno Larkin se la cavò con un piccolo apparecchio defibrillatore in grado di regolare il suo battito cardiaco, ma a un certo punto la sua condizione peggiorò, degenerando in una displasia biventricolare: entrambi i ventricoli del suo cuore erano incapaci di compiere la propria funzione.
Stan Larkin aveva bisogno di un trapianto di cuore, ma la lunga attesa per un donatore era per lui, una condanna a morte, perché i dottori avevano confermato che non sarebbe stato in grado di andare avanti per molto nella condizione in cui si trovava. Poi Jonathan Haft, un chirurgo all'ospedale dell'Università del Michigan, pensò che potesse esserci un'altra opzione: forse Larkin poteva vivere per un po' senza un cuore, o almeno senza un cuore umano.

Nel novembre del 2014, Larkin venne agganciato al "Big Blue", un'enorme macchina che doveva essere un ripiego per i pazienti in attesa di un trapianto. Per dare un'idea – molto semplificata – del suo funzionamento, è come una pompa in grado di autoregolarsi. Una pompa ad aria compressa passata attraverso due tubi attaccati a valvole che sostituiscono i ventricoli del paziente. Il problema era che Big Blue, ai tempi, aveva le dimensioni di una lavatrice, e i pazienti erano costretti a stare a letto o in ospedale accanto alla macchina.
Nel giugno dello stesso anno, però, la FDA aveva approvato una versione portatile della macchina. Il device, sempre prodotto dall'azienda SynCardia Systems Inc., pesava poco più di un quarantesimo della versione precedente pur svolgendo la stessa funzione.

La versione mobile del dispositivo della SynCardia può essere ricaricata ovunque, anche in auto, ma ha due batterie che offrono una certa indipendenza. 

Era parecchio stressante all'inizio, perché dovevo abituarmi al rumore. Il mio battito cardiaco faceva un sacco di rumore, 24/7. Quando mi ci sono abituato, finalmente ho iniziato a dormire. Dovevo poi abituarmi a portare tre borse extra con me ovunque andassi.


Non poteva tenere in braccio le sue figlie e neanche farsi una doccia: doveva lavarsi con molta cura, visto che il suo cuore era elettrico. Almeno però, poteva lasciare l'ospedale e anche giocare qualche partita di basket. 
Dopo 555 giorni, finalmente, ricevette il tanto atteso trapianto di cuore.

Nessun commento:

Posta un commento