Proprio oggi, nella nostra rubrica dedicata ai libri, vogliamo consigliarvi questo testo di Iacopo Melio.
Esiste un modo «corretto» per parlare di disabilità? Quali sono gli errori più comuni che non sappiamo di commettere? I disabili sono «persone speciali» o semplicemente «persone»? Ma soprattutto, perché le parole dovrebbero contare più dei fatti?
Con la prefazione di Vera Gheno, Iacopo Melio illustra in maniera chiara e scorrevole, pratica e concreta, che la disabilità può essere raccontata in modo giusto, e quindi neutro, facendola scomparire dal nostro punto di vista, grazie a un po' di formazione, alla giusta empatia e alla voglia di condividere qualche semplice accorgimento per tracciare una linea guida efficace verso un'inclusione davvero universale, sradicando con facilità certe cattive abitudini attraverso nuove prospettive. Perché la disabilità non esiste. È la società che la crea ogni volta che non fornisce a una persona gli strumenti giusti per esprimere le proprie abilità.
Questo volume snello e scorrevole, pratico e concreto, aiuterà chi si occupa di comunicazione e inclusione, ma soprattutto chiunque voglia utilizzare, con naturalezza, le parole giuste per abbattere muri e costruire ponti.
Per formare una società veramente su misura di tutte e di tutti, è necessario partire dalla parola: «L’espressione orale o scritta di un’informazione o di un concetto, ovvero la rappresentazione di un’idea».
Il volume presenta in modo schematico i concetti fondamentali per sottolineare che l’inclusione è una questione universale, che riguarda tutte le persone e non solo una fetta ristretta della società.
Iacopo Melio, classe 1992, studia scienze politiche presso la Scuola «Cesare Alfieri» di Firenze.
Il volume presenta in modo schematico i concetti fondamentali per sottolineare che l’inclusione è una questione universale, che riguarda tutte le persone e non solo una fetta ristretta della società.
Grazie alla onlus #vorreiprendereiltreno, che ha fondato nel 2015, è diventato un punto di riferimento nazionale per la disabilità. Lavora come giornalista freelance per «Fanpage.it» e per altre testate online.
Nel 2016 ha pubblicato Parigi XXI (Miraggi Edizioni).
Nel 2018 Faccio salti altissimi. La mia storia oltre le barriere, tra ruote bucate e amori fuori tempo (Mondadori).
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