Oggi parliamo di una delle icone musicali italiane, Piazza Grande di Lucio Dalla.
Un inno alla libertà in assoluto, libertà di essere se stessi in qualsiasi situazione, ambito, classe sociale.
Libertà di scelta di vita, libertà di essere umili, poveri e liberi di sceglierlo.
Piazza Grande si trova a Bologna e il testo racconta la scelta di un clochard con le sue forze e le sue debolezze.
Il significato più interessante e innovativo di questo testo va ricondotto al parallelismo che Dalla istituisce tra un barbone e una persona che conduce invece una vita normale, mostrando come certi bisogni accomunano tutti gli esseri umani indipendentemente dalle decisione e prospettive di vita.
Sebbene infatti il clochard di cui canta Dalla avrebbe anch’esso bisogno di carezze, tenerezza, un Dio o una famiglia, egli non sarebbe disposto a sacrificare il proprio stile di vita e la propria libertà per tutto ciò.
Molto poetica in questo senso la metafora che vorrebbe descrivere, forse e in qualche modo, chiunque decida di intraprendere per un sogno di libertà - qualsiasi esso sia - cammini inconsueti.
E le difficoltà poco pesano se paragonate al senso di libertà del non avere un padrone, come afferma in chiusura di un testo che in generale emerge come un fortissimo inno alle proprie scelte individuali e alla loro autonomia (“a modo mio quel che sono l'ho voluto io”)
Dalla dichiarò "è una soddisfazione sociale più che artistica, perché 'Piazza Grande' è arrivata alla gente. Ed io faccio musica per questo"
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