Abbiamo pensato a questo tema condividendolo con voi, per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito dandoci la possibilità di aiutare queste famiglie. Nel nostro piccolo siamo felici del risultato perché comunque abbiamo portato speranza e luce a chi si trova nel buio.
La disperazione nasce nel momento in cui non troviamo la soluzione di fronte ad un problema che si è presentato nella nostra vita. Pensiamo al momento in cui si perde il lavoro avendo a carico dei figli a cui dobbiamo garantire sopravvivenza.
Pensiamo al sopraggiungere di una malattia inattesa dove le speranze di guarire sembrano ben poche.
Pensiamo alla perdita della casa con il rischio concreto di finire in mezzo ad una strada. Questi sono solo alcuni esempi che possono scatenare la disperazione nella nostra vita.
Quando la disperazione si presenta, non siamo mai pronti ad affrontarla perché non pensavamo potesse succedere proprio a noi. Abbiamo sempre visto gli altri ma non abbiamo mai pensato che potesse passare anche da casa nostra. Cosa facciamo quando arriva la disperazione? Cerchiamo in primis una persona che conosciamo, gli confidiamo quello che sta succedendo e anche quello che stiamo cercando di fare.
Poi inizia il pellegrinare, bussando a diverse porte per chiedere aiuto e non sempre queste porte si aprono. Molte rimangono chiuse e quando accade il nostro malessere cresce facendo sorgere una domanda: perché tutto questo? Fino a quando non proviamo in prima persona cosa significhi essere disperati, non comprendiamo. Solo quando vivi sulla tua pelle l’esperienza della disperazione, comprendi quali equilibri sconvolga. Noi in questi mesi abbiamo cercato di ascoltare. I volontari che hanno aderito a questo progetto, come prima cosa si sono messi in ascolto. Quanto è importante per chi è disperato trovare qualcuno che dedichi del tempo a capire qual è il problema.
Saper ascoltare, avere il tempo di ascoltare. Ci sono tanti modi per aiutare chi è disperato, dipende solo da noi cosa vogliamo fare. Non lasciamo mai al ciglio della strada chi è angosciato passandogli accanto e facendo finta di niente. Il male peggiore è ignorare. Ricordiamo una regola d’oro che viene dal Vangelo “fate agli altri quello che vorreste fosse fatto a voi”. Se vivessimo un periodo di tormento, che cosa vorremmo che gli altri facessero? Non permettiamo mai a noi stessi di volgere lo sguardo dall’altra parte perché il giorno in cui saremo noi ad avere bisogno, sarà piacevole trovare sulla nostra strada, samaritani disposti a tenderci una mano come noi stessi abbiamo fatto.
Vi lasciamo con una domanda finale: cosa faccio io per chi è disperato?
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