UNA CANZONE PER TE. OGGI DEDICATA AL "BOSS" SPRINGSTEEN - Associazione Outsider Odv il valore della diversità

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martedì 16 marzo 2021

UNA CANZONE PER TE. OGGI DEDICATA AL "BOSS" SPRINGSTEEN


copertina album born in the u.s.a


Oggi non parliamo di un'unica canzone ma di "Born in the U.S.A.", il disco di Bruce Springsteen. 
Si tratta di una raccolta meravigliosa di canzoni. Ogni pezzo del disco ha un significato a se umano, sociale, affettivo. 
Come la paura di "Cover Me", i ricordi adolescenziali di "Glory Days", il manifesto generazionale di "No Surrender", persino la sana ambiguità di "Bobby Jean" (il cui testo può essere riferito sia a una donna che a un amico, con spostamenti di senso e latenze omoerotiche estremamente stimolanti: la risposta migliore a chi accusa Bruce di essere "machista"). 
Fu, soprattutto, il brano-gemello di "Born in the U.S.A.", "My Hometown": il paesaggio è lo stesso, una città dove le fabbriche sono chiuse ed è arrivata la violenza (razziale, stavolta); ma il personaggio, anziché un reduce senza lavoro, è un padre di famiglia che il lavoro rischia di perderlo, e pensa di emigrare, di andare a Sud, ma intanto porta in giro il suo figlioletto in auto, lo fa sedere sulle sua ginocchia davanti al volante e gli dice di "take a good look around" (di guardarsi bene attorno): "this is your hometown" (questa è la tua città). Ed è già una "city of ruins", una città di rovine, titolo di un pezzo che Bruce avrebbe scritto molti anni dopo.

LA MIA CITTÀ
(My hometown)

Avevo otto anni e stavo correndo con una monetina in mano
Verso la fermata dell’autobus per prendere il giornale a mio padre
Mi sedevo sulle sue ginocchia in quella grossa vecchia Buick e guidavo mentre attraversavamo la città
Lui mi scompigliava i capelli e mi diceva “dai una bella occhiata in giro, questa è la tua città…”
Questa è la tua città
Questa è la tua città
Questa è la tua città

Nel ’65 la tensione saliva alla mia scuola superiore
C’erano molti scontri tra neri e bianchi
Non ci potevi fare nulla
Due auto al semaforo un sabato sera, sul sedile posteriore c’era una pistola
Le voci si sparsero alla velocità di un proiettile
Erano arrivati i tempi difficili nella mia città
Nella mia città
Nella mia città
Nella mia città

Adesso sulla strada principale ci sono solo vetrine imbiancate e negozi vuoti
Sembra che nessuno voglia più venire quaggiù
Stanno chiudendo lo stabilimento tessile dall’altra parte della ferrovia
Il caporeparto dice “questi posti di lavoro se ne stanno andando ragazzi e non torneranno mai più nella vostra città”
Nella vostra città
Nella vostra città
Nella vostra città

L’altra notte io e Kate ce ne stavamo a letto
parlando di andarcene via
Fare i bagagli e forse dirigerci verso sud
Ho trentacinque anni e abbiamo un figlio nostro adesso
L’altra notte l’ho messo a sedere dietro il volante e gli ho detto “figliolo, dai una bella occhiata intorno
Questa è la tua città”…


In conclusione questo disco che esce da
 ricordi ed esperienze di vita, dall'umanità del cantante americano, ci parla di degrado umano in un mondo che corre e lascia indietro i più deboli. Dei problemi in un contesto sociale sempre più degradante e socialmente divisivo, la crisi della famiglia, il ripudio della guerra, i problemi razziali, l'uguaglianza di genere.
Grande disco questo del 1984 che è un importante incancellabile testimonianza di amore, speranza, eguaglianza e amore per la famiglia.



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