Un editoriale a cura della redazione che andrà in onda ogni venerdì e che toccherà dei temi molto attuali.
Sarà una riflessione su quello che ogni giorno noi di Outsider portiamo avanti rispetto al tema del diritto e del valore alla vita.
Partiamo scrivendovi la parola “rispetto”. Quante volte ci è capitato nella vita di riflettere su questo termine?
Una frase del vangelo di Matteo che viene comunemente chiamata “regola d'oro” dice "Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te" (Luca 6,31).
Cosa faccio io agli altri? Faccio quello che vorrei fosse fatto a me oppure le mie azioni sono diverse?
Il rispetto è un atteggiamento che noi mettiamo in atto quotidianamente incontrando le persone. E’ un modo di porsi che ha come base delle motivazioni per una convivenza senza conflitti, dove si accettano anzi è doveroso accettare le differenze. Dal nostro comportamento di ogni giorno si capisce quanto siamo rispettosi nei confronti degli altri.
In questo periodo storico possiamo constatarlo quando camminiamo per strada o entrando in un negozio, se le persone che incontriamo hanno rispetto. La regola del rispetto deve valere per qualsiasi comportamento della quotidianità. Se io non rispetto l’altro non rispetterò me stesso. Quali sono quindi i motivi che spingono al rispetto? Indubbiamente sono legati ai bisogni della nostra vita. Al bisogno di star bene, bisogno di essere accolti, di essere ascoltati.
Proviamo a pensare a quanto basta poco per avere un atteggiamento di rispetto.
Diceva Gandhi “Non permetterò a nessuno di passeggiare nella mia mente con i piedi sporchi”. Il rispetto lo si impara già da piccoli. I genitori hanno un grande compito, quello di trasmettere ai propri figli il rispetto verso il prossimo. E quel medesimo rispetto genererà una società matura e attenta. Quando noi non rispettiamo l’altro creiamo sofferenza, malumore, delusione, rabbia, tutti sentimenti che generano divisione e non unità in un popolo. Quanta responsabilità abbiamo con il nostro comportamento, con le nostre azioni quotidiane. Quando siamo rispettosi, vediamo nel volto dell’altro nascere un sorriso. Noi siamo "la responsabilità" di quello che generiamo oggi nella società. Si sentono molte persone dire “a me non importa niente”, una risposta che sicuramente non è portatrice di bellezza e positività ma al contrario di chiusura verso gli altri.
"Fate agli altri quello che vorreste fosse fatto a voi", una regola d’oro che ogni istante dovremmo provare a mettere in pratica per costruire una società diversa, meno menefreghista che si china verso il più debole per aiutarlo a rialzarsi e iniziare un nuovo cammino.
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